La Commissione Europea ha annunciato l’apertura di un’indagine ai danni di due filiali del Gruppo Meta: Facebook e Instagram perchè non proteggono abbastanza i giovani da “contenuti inappropriati”.

Social pigliatutto, sfide e soluzioni.

Le beghe le risolveranno il Gruppo Meta-Facebook ha dato la piena collaborazione e l’esecutivo comunitario che ha spiegato i rischi, a noi sta invece a cuore tutto il resto e, siccome è impossibile oltre che particolarmente dannoso mettere i pargoli pre-pubere in una campana di vetro, tanto vale provare a rendere sicure e adatte alla loro età le esperienze online.

E’ una sfida per i genitori (oltre che per gli insegnanti) ma potrebbe essere più che gratificante.

Avete mai visto un nanerottolo di 3–4 anni sbloccare il cellulare della mamma? Sono fantastici, gli Arsenio Lupin dei device, in un nanosecondo cercano e trovano i loro cartoni preferiti e guai poi a toglierli, perché sono un prolungamento di loro stessi, sentono che gli stai per amputare un dito.

Poi, in adolescenza, faranno il resto e potrebbero iniziare i problemi.

Come possiamo trasmettere ai nostri figli il giusto atteggiamento verso la Vita?

La cosa più semplice è parlare, parlare e parlare ancora e dare un buon esempio, che vale più di tanti rimbrotti.

Le spiegazioni sono l’unica risorsa dove gli adulti possono attingere: non smettete mai di parlare, di dare spiegazioni o di raccontare (gli esempi di vita sono i migliori, specie se raccontati ingigantendo guai e problematiche, con soluzione finale, ovvio).

Perciò giù di racconti fino allo sfinimento tanto da ottenere sempre la stessa risposta alla vostra domanda: “ma ve l’ho raccontato di quando a Formentera per leggere una chat sono finito col telefono in acqua e per due giorni l’ho tenuto sotto il riso?”…”

Sì, papà, solo 200 volte!”

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