La qualità del sonno senza sogni non serve a niente

Oggi si rivolge una particolare attenzione alla qualità del sonno per mantenerci in salute però pochi ribadiscono che abbiamo un disperato bisogno di sognare poiché questa attività è indispensabile per il nostro benessere psicofisico e soprattutto per ripulire il nostro cervello dallo stress quotidiano. E lo facciamo, sogniamo sempre, soltanto che non ce lo ricordiamo.

Le ricerche scientifiche concordano che sognare migliora le nostre esistenze, che le vite oniriche allungano la vita reale.

Tutti possiamo capire i nostri sogni

Il sogno rappresenta la storia personale di chi sogna, non sempre però espressa in maniera chiara e diretta.

Sigmund Freud con il suo caposaldo “L’interpretazione dei sogni” ci parla di “contenuto manifesto” del sogno (ossia la scena onirica così come è vissuta e raccontata) e di “contenuto latente” (ovvero l’insieme dei significati che, in forma più o meno nascosta, vengono espressi nella scena onirica); adesso, senza disturbare il nume della psicanalisi, personalmente e con modestia, dico che tutti, ma proprio tutti – bambini compresi – possiamo con un po’ di buona volontà interpretare i nostri sogni.

Se sogni un numero non lo devi giocare!

I simboli, gli archetipi sono sicuramente molto importanti ma non ci dobbiamo affidare ai manuali e agli stereotipi: nessun sogno ti farà diventare ricco, lasciamo ai «maghi» e «cartomanti» queste credenze popolari!

Assonanze e metafore: i sogni «rivelano»

Invece, secondo la mia esperienza, possiamo comprendere i nostri sogni rimaneggiandoli, facendo con loro delle piccole “assonanze” con cosa ci è successo il giorno prima, mettendo appunto in campo le metafore di ogni giorno (salvo che non abbiate digerito un piatto di pasta alla carbonara).

Dobbiamo tenere a mente che i sogni non nascondono mai ma piuttosto rivelano e sta a noi interpretarli con semplicità: come tradurremmo una fiaba ad un bambino, così il sogno si rivelerà in tutta la sua importanza.

Il sogno e il desiderio

“La realtà è per chi non riesce a sostenere il sogno” è l’ultima lezione di Freud, con buona pace di chi oggi contesta che la rivelazione dei desideri repressi avvenga attraverso i sogni.

Un delizioso film in bilico tra sogno e realtà è “Vero come la finzione” (2006), di Marc Forster, in cui il protagonista – un solitario agente del fisco – attraverso una voce misteriosa che racconta la sua vita, scopre di essere solo il personaggio principale di un romanzo che altri stanno scrivendo.

Il sogno è uno strumento di risveglio: se di giorno dormiamo nella ripetizione delle nostre abitudini, è il sognare della notte a offrirci la possibilità di svegliarci alla vita” (L’ombelico del sogno – Vittorio Lingiardi)


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