Secondo Richard Davinson (docente di Psicologia e Psichiatria all’Università del Wisconsin) “la felicità” si nasconderebbe nella corteccia prefrontale sinistra del nostro cervello.

Qual è l’indirizzo della felicità?
Bene ma dove sta di casa a livello empirico? Per la rivista New Scientist decisamente nella coppia e qui, la domanda sorge spontanea: la mia vita è migliore con questa persona?
Da un’indagine di un’agenzia di marketing milanese invece risulta che il primo step per la felicità è stare in compagnia, seguito subito dopo dal fare shopping.
E c’è un gene della felicità? Sembra che non sia stato ancora trovato ma felici si nasce. E il posto dove si nasce conta, eccome!
E’ stato anche dimostrato però che, ad esempio, chi è ottimista produce il 50% in più di anticorpi dopo un vaccino antinfluenzale.
La felicità non è solo un concetto, certo. E’ soprattutto un’emozione, una sensazione fisica, se non ci si può arrabbiare a comando nemmeno si può provare gioia per qualunque cosa facciamo, le nostre vite saranno purtroppo attraversate sia dall’infelicità che dalle avversità, è logico, è questa la VITA.
Tutti dicono che per essere felici non conta cosa fai ma come lo fai, e questo oggi andrebbe ripetuto a chi decide di smettere di studiare perché è logico, giusto e ci sta, ma andrebbe spiegato di scegliere un mestiere e di farlo al meglio e di non crogiolarsi sul “tanto a che mi serve imparare, comprendere…se poi?”
Io penso invece che solo la conoscenza ci salverà dall’abisso.
Mi viene in mente un format televisivo di tanti anni fa che andava in onda in seconda serata, una specie di talk (forse “Cambio Vita”?) mi colpì moltissimo e, sostanzialmente una persona doveva per una settimana scambiare la vita con un altro/a
Quella sera c’era un nobile siciliano abbastanza benestante che prendeva il posto di un panettiere del nord.
Bè, non ci crederete, ma la persona del sud riuscì pienamente a integrarsi, a svegliarsi alle 4 del mattino per fare il pane (bene) mentre il panettiere del nord non s’integrò minimamente nella bella vita dell’altro, fatta di shopping, gite in barca e happy hour e, anche se l’entourage del siciliano fece di tutto per accoglierlo, lui stette malissimo e non vedeva l’ora di tornare alla vita di prima. Questo che vi racconto, all’epoca, mi servì a farmi comprendere che contano, nelle esperienze di cambiamento, la disponibilità e soprattutto l’umiltà.
Certo è che non si può decidere di essere felici, ma è altrettanto vero che ci si può allenare a cogliere le opportunità al meglio per provare a diventarlo.
Inoltre, altro punto importante per essere felici è sicuramente continuare a sognare perché come ha ben detto qualcuno noi siamo fatti della materia dei nostri sogni, noi siamo i nostri pensieri che si realizzano.
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